sabato 21 giugno 2014

Tarquinia, Porto Clementino


Pino a vento
Come sabato scorso - non l'abbiamo detto ma sappilo - passiamo la giornata a Tarquinia, anzi, per essere precisi a Porto Clementino: un angolo di spiaggia in prossimità delle saline.
Insediamento etrusco e poi colonia romana, Gravisca (questo era il nome originario) fu un porto fiorente, distrutto dai barbari di Alarico. Anche gli aragonesi non trovarono il luogo di loro gradimento e lo rasero al suolo nel 1481. Per  ultimi i tedeschi, durante le seconda guerra mondiale, non poterono resistere alla tentazione di cancellare dalla mappa il porto che nel frattempo era stato ricostruito da papa Clemente XII e aveva preso il suo nome.

Brutta chiesa fra belle nuvole
Malgrado la bella giornata non c'è tanta gente e ci possiamo godere il mare in tranquillità e anche il vento, che da queste parti non deve essere infrequente, a giudicare dagli alberi... Pranziamo da Falcioni, sulla spiaggia, a cento metri da dove eravamo accampati: una buona frittura di paranza, gamberi e calamari apprezzabili. Ma ancor meglio il Vermentino di Scansano: sarà il nostro vino dell'estate!
A poca distanza uno di quei mercatini di cianfrusaglie e artigianato, dove tutti si aggirano e nessuno compra. Per distinguerci acquistiamo un insalatiera decorata a mano. La ceramista lavora a qualche chilometro da casa nostra e conosciamo il suo laboratorio, ma non abbiamo mai trovato il tempo per fermarci: siamo lieti di poter dare ora il nostro piccolo contributo all'artigianato civitonico.
Pomeriggio in spiaggia fino a tardi: oggi è il giorno più lungo dell'anno e non vogliamo perderci niente!



Falcioni - Lungomare dei Tirreni 5, Tarquinia - 0766 864692

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